STORIA DI UN AEREO CADUTO IN VALLE DELLE MINE - 13 APRILE 1945
- littlemountainproj
- 29 lug
- Tempo di lettura: 4 min
Il 13 aprile 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, precipitò al suolo in Valle delle Mine un aereo di nazionalità americana. Persero la vita 12 militari americani impegnati nelle operazioni di soccorso e sostegno alla popolazione.
Vi furono due superstiti, Armand Terracciano e Nicholas Tomasello che sopravvissero al terribile incidente e che poterono lasciare la propria testimonianza di quanto accaduto.
Prima di essere destinato alle missioni militari di Livigno, l’aereo operava a Brindisi, la foto sottostante ritrae parte dell’equipaggio coinvolto

Tra le fonti dirette di questa tragedia vi sono le parole di Armand Terracciano, sopravvissuto, che racconta:
“L’aereo partì dalla base di Rosignano e aveva lo scopo di rifornire di cibo, armi e militari, la valle di Livigno a sostegno dei partigiani presenti nella zona, ma quel giorno qualcosa andò storto.”
A bordo dell’aereo erano presenti 9 militari semplici e 5 militari facenti parte dei servizi speciali OSS (l’attuale CIA, servizi segreti), di questi solo i due uomini dell’OSS si salvarono.
- Michael P. Depta O-2001887 Mahoning County, Ohio (Copilota)
- Neal M. Hebinger Jr. 16113415 Wayne County, Michigan (Pilota)
- Anthony Fantauzzo (OSS) 35592135 Jefferson County, Ohio
- Anthony Rocco (OSS) 33070725 Allegheny County, Pennsylvania
- Bennie A. Ballone (OSS) 32596789 Bergen County, New Jersey
- James W. Allen 18063721 Titus County, Texas
- Joseph Leo Bouhl 36481451 McLean County, Illinois
- Victor E. Carlson O-2001886 Minnesota
- James R. Kelly 35778219 Logan County, West Virginia
- Steve E. Moraska 39134832 Monterey County, California
- Edward F. Mulroy 13115086 Philadelphia County, Pennsylvania
- Lewis J. Tucker O-2056306 Cuyahoga County, Ohio
Unici sopravvissuti: Armand A. Terracciano 31291283 Rhode Island (morto nel 2015) e Nicholas Tomasello (morto nel 1993). Molti di loro erano di origine italo/americana e questo facilitava la comunicazione con i partigiani della zona.
Il bombardiere, costruito nel 1942, apparteneva al 2641st Special Group dell’USAAF, reparto che operava trasportando viveri, materiali e armi per i partigiani e paracadutando agenti alleati.
Alle ore 9:20 del 13 aprile 1945 era partito dall’aeroporto di Rosignano Marittimo e a bordo, oltre ai nove membri dell’equipaggio, erano presenti cinque agenti Office of Strategic Services (OSS), destinati a rinforzare gli Operational Groups (OG), le unità di infiltrazione già presenti sul posto.
Queste forze militari si occupavano di molestare le guarnigioni nemiche, interrompere le loro vie di comunicazione, ottenere e trasmettereinformazioni di intelligence, rifornire, armare e addestrare i gruppi di partigiani dell’Alta Valtellina.
Alle 12:45 il B-24 aveva comunicato per l’ultima volta via radio con un altro aereo, questa fu l’ultima traccia ufficiale.

La testimonianza
Il B/24 fu costruito nel 1942 presso lo stabilimento Ford Willow come bombardiere B24/420. Il suo numero di serie era 94919Q e il suo nome ufficiale era “Smokey”, ma l'equipaggio la chiamava “Queenie”.
La mia storia inizia in Italia, nella prima parte del 1945. Gli ordini sono stati inviati al nostro gruppo di uomini dell'OSS: la nostra missione sarebbe stata quella di paracadutarci in profondità nelle montagne delle Alpi italiane in un villaggio chiamato Livigno, che era vicino al confine svizzero. Doveva essere un salto diurno da un aereo B/24, senza riserva, quindi doveva essere un salto a bassa quota.
Eravamo ben addestrati per qualsiasi tipo di salto.
Il giorno prima della missione tutta l'attrezzatura è stata collocata sull'aereo B/24. La sera prima della missione era così bella e così tranquilla e il cielo era così luminoso. La notte era calma, e tutti pregavamo che la missione andasse bene, ma non era facile addormentarsi perché questo salto sarebbe stato sulle Alpi e alla luce del giorno. Prima che ce ne rendessimo conto, il sole mattutino splendeva così luminoso e non c'era una nuvola nel cielo.…Abbiamo detto una breve preghiera e siamo saliti sull'aereo.
..Uno degli uomini, James Kelly, mi disse: «Sergente Armand, questa è la nostra ultima missione. Stiamo tornando tutti a casa.
Al terzo passaggio prima della zona di lancio, l'aereo ha continuato a volare per parecchio tempo. Ho chiesto cosa c'era che non andava, ma non ho ricevuto risposta. Alla fine, il centralinista disse: “Ci siamo, preparatevi tutti”. Eravamo tutti pronti. In quel momento l'aereo stava volando molto veloce e molto basso, sembrava non essere a più di 180 mt d’altezza.
L'aereo emetteva un rumore che mi pareva insolito - suonava diverso da come era nei primi due passaggi. Potevo sentire l'odore e vedere il fumoprovenire dal motore o da qualche altra parte dell'aereo…
Il B/24 scomparve alla nostra vista e non tornò più.
Abbiamo aspettato e aspettato qualcosa era ovviamente andato storto. Alla fine abbiamo ricevuto un messaggio radio che l'aereo non era tornato alla base. La triste notizia è arrivata dopo che l'aereo era precipitato a trenta metri dalla vetta del Monte Delle Mine e non c'erano sopravvissuti.
La notizia ci ha colpito come una tonnellata di mattoni ed eravamo in uno stato di shock. Ancora oggi penso all'incidente aereo e a tutti gli eventi che lo circondano.
Armand Terracciano

Mi piace molto camminare lungo questa vallata del mio paese, osservarne lo spettacolare panorama e accompagnare tante persone in questo luogo incantato per scoprire scorci di naturale bellezza.
Il desiderio di raccogliere queste informazioni e condividerle nasce infatti dalla mia profonda passione per la montagna e la sua storia.























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